sábado, 31 de diciembre de 2022

ALM Blog - Estadísticas 2022

 - Según el contador interno de Blogger. Estadísticas de los últimos 12 meses (clicar en las fotos para agrandar):



- Desde siempre:


miércoles, 28 de diciembre de 2022

Ostiaputa: reedición en vinilo de su 1ª maqueta del 1987


- Ostiaputa (Maqueta 87) LP:

Ya tenemos aquí la primera maqueta de los OSTIAPUTA (1987) remasterizada, y con un insert en el que encontrarás las letras así como algunas fotos recuperadas de la época. 35 años después sacamos polvo a esta pedazo de maqueta con una edición limitada en vinilo de 300 copias! No os quedéis sin esta joya!!

POR 15 EUROS+ENVIO es tuya!!!

El Forat RecordsFacebook.
- Rat Monkey Records: Facebook
- El Lokal: Tienda
- Puto Zerdo Records: Facebook

sábado, 24 de diciembre de 2022

16 canciones Punk del 2022 para terminar el año


- Bishops Green: What For
- Biznaga: La escuela nocturna.
- Brigada Flores Magón: Immortels.
- Crashed Out: Warchild.
- Delirium Tremens: Garuna.
- Generación Suicida: Violencia.
- La Inquisición: Otoño.
- Kaos Urbano: Presagio.
- Newtown Neurotics: Hope.
- Parabellum: En este agujero.
- Perkele: Göteborg.   
- Prisonnier Du Temps: Lâché par l’état.
- The Roughneck Riot: Tired Eyes.
- Ruts DC: Counterculture?
- Syndrome 81: Avenir.
- Ultrabomb: Stickman Vs Hangman.

Libros sobre la escena Punk italiana y francesa/quebequense



Le Bookzine Macadam (144 pages/reliure allemande) est une sorte de scrapbook avec flyers, photos, des anecdotes de bands… d’une certaine scène punk au Québec (et de France) des années 90s. 144 pages de photos, flyers, entrevues, infographies... au tour de Banlieue Rouge, Bérurier Noir, Les Secrétaires Volantes, Les Sheriff, Les Flokons Givrés.... Inclus avec le Bookzine:

-> Les MP3 de la compilation «Sauvages québécois» (24 titres inédits enregistrés live avec Les Bons à Rien, Ripcordz, Street Troopers, WD-40...).

-> Les 11 numéros du fanzine Macadam en version numérique.

- LINK.


- Volume 1:

«Un libro sulle bands italiane dal 1976 al 1989 di punk, hardcore, OI! e skinhead. 560 formazioni di ogni regione, dalle grandi città ai piccoli paesi nascosti del nostro stivale. La rabbia che quella generazione di giovani sputa fuori velenosamente attraverso la musica punk viene finalmente catalogata ricercando oltre i gruppi di spicco di questo genere, anche tutte le formazioni dall’esistenza breve e non ricordata in altri libri del settore. Si pesca a piene mani fra LP, 45 giri, demo tape, compilazioni, inediti… si raccontano storie e retroscena, formazioni e produzioni… il tutto condito da fotografie, copertine di dischi e cassette… Un lavoro come mai fino ad ora era stato fatto per cercare di fare ordine in quell’enorme calderone del fenomeno punx tricolore.».

L’idea che ha animato “MARCI FINO AL MIDOLLO: SUSSIDIARIO PUNK, HARDCORE, OI!, SKINHEAD ITALIANO (1976 - 1989). 560 GRUPPI DELLA SCENA ITALIANA” è la voglia di fare chiarezza e mettere in perfetto ordine alfabetico più formazioni possibili dell’epoca punk italiana, un lavoro che nessuno aveva mai fatto fino ad oggi. Il rangedel libro va dal 1976 (in cui anche nel nostro stivale si inizia a vedere un fermento ancora molto innocuo del punk che stava esplodendo in Inghilterra) arrivando alla fine della decade successiva, il 1989. In questo lasso di tempo il libro setaccia e scava nel panorama underground dell’epoca, uno oscuro condotto fognario dove si nascondevano questi maledetti gruppi: con le loro creste o le teste rasate, i giubbotti di pelle, le spille, le camicie a scacchi Ben Sherman, le bretelle e i jeans sdruciti. In questo percorso sono stati raccattati e raccontati 560 gruppi, fra il punk 77, l’hardcore, l’OI! e lo skinhead ma talvolta sfiorando anche la new wave, il trashcore, lo ska… Gruppi che duravano poche settimane e senza lasciare testimonianze audio ai posteri (o magari uscite solo postume), combo storici che hanno portato all’estero il glorioso sound HC tricolore e con tanti dischi all’attivo, bands da un unico demo tape e formazioni che hanno registrato un 7” o (in compagnia di qualche gruppo fraterno) il famoso split, ovvero un EP condiviso nelle due facciate, di quelli che finivano poi recensiti in qualche cenciosa fanzine fotocopiata fino all’illeggibilità. E cercando, chiedendo, guardando fanze e volantini, si è riusciti alla fine a mappare, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ben 560 gruppi, cercando di raccontare la loro storia (quando ovviamente era possibile), la formazione, i centri sociali dove suonavano, il continuo scambio di membri che passavano da un gruppo all’altro, le loro discografie più complete possibili (LP, demo, 7”, tapes compilation, inediti…) e tante immagini a corredo. Non solo, nel momento di imbastire il progetto cartaceo il libro ha preso l’estetica di una fanzine e di un ciclostilato, con una cura maniacale dell’aspetto grafico che (se siete dei giovincelli) potrete respirare l’era magica di queste pubblicazioni con l’estetica del taglia e incolla. Il tutto prodotto self-made, con un editore printondemand che si occupa solo della distribuzione, senza allacciare contatti con mefitiche e stantie case editrici che avrebbero messo becco su qualsiasi contenuto, deturpando quindi la creatività del progetto… insomma ancora una volta mantenendo intatto lo spirito del “do it yourself!” (“fallo da solo!”) che ha animato il vero spirito punk degli esordi, lontano anni luce da qualsiasi forma di mercificazione e patti col demonio della mefitica editoria ufficiale! E il risultato è un prodotto che mantiene lo spirito e la grafica di una vera punkzine!

Facciamo alcuni nomi dei 560 trattati? Nabat, Rappresaglia, Wretched, Impact, Putrid Fever, Cheetah Crome Motherfuckers, Nerorgasmo, Indigesti, Bloody Riot, Blaxfema, Basta, 5° Braccio, Eu’s arse, Ice & the Iced, Dark Ride, Borstals, Kina, Disarmo Totale, I Refuse It, WC, ACTH, Crash Box, Aedi, Antigenesi, Fori coll’Accuso, Cani, Babylon’sWall, Peggior Amico, Mercenary God, Useless Boys, Alternative Religion, Incesti, Bandiera dell’odio, Klasse Kriminale, Claptrap, Hope & Glory, Liberation Life, SS20, PedagoParty, Kobra, Ifix Tcen Tcen, Contropotere, Misfatto, Stalag 17, Infezione, Wrong Boys, Last Call, Irah, Fun, Clito, Ghetto 84, Juggernauts, Warhead, Kollettivo, Jumpers, Decibel, Exertion, Judas, Soglia del Dolore, No Jap, Urban Fight, Windopen, Rip Off, Crazy Band, Wops, Cripple Bastards, Trancefusion, Plastic Surgery, Shockin T.V., 198x, No Submission, Espansione Urbana, Aedi, Dirty Actions, Negazione, Peggio Punx, Diserzione, Mittageisen, HitlerSS, Distress, Wardogs, Youngblood, Warfare, Klaxon, X-Rated, Bedbois, Vomito, Mitrascuri, Punk Sound Against, Reig, Deviazione, Zipp, Dements, Garglands, Raw Power, Lanciafiamme, Guerriglia Urbana, Gags, Rivolta dell’Odio, Uart Punk, Hide Out, High Circle, Trancefusion, Ossessione, I-Deny, London 77, Manimal, No suicide, Lonely Boys, Verde Bianco Rosso, Maze, Link Larm, Under Trash, Napalm, Pravda, Oi! Poets, Raf Punk, Out Kids, Revolver, Apologia di Reato, Fronte del Porto, Traumatic, Rough, Chain Kids, Atrox, Fall Out, Ride, Ulster 77, Roma K.O., Tampax, Satan 81, Tanks, 8780, Skins Army, Upper Jaw Mask… e centinaia di altre bands!

Questo lavoro non solo darà modo ai lettori di conoscere, ricercare, scoprire la storia della musica punk prodotta nel nostro paese dei gruppi nati dal 1976 sino al 1989, le loro discografia (divenendo quindi una preziosa guida al collezionismo di dischi e musicassette) e le loro storie, ma anche di salvaguardare una fetta di storia musicale italiana, per anni relegata in un angolo polveroso e negli ultimi anni riscoperta ed osannata in tutto il mondo. E non ci pare proprio una cosa da nulla!

******

INFORMAZIONI EDITORIALI

Titolo: Marci fino al midollo: Sussidiario punk, hardcore, OI!, skinhead italiano (1976 - 1989). 560 gruppi della scena italiana
Editore: Youcanprint.
Uscita: marzo 2021.
Pagine: 120.
Formato: 21 cm. x 30 cm. in carta patinata.

- LINK

martes, 20 de diciembre de 2022

Terry Hall (The Specials) - DEP


DEP - Terry Hall - DEP
¡Que la tierra te sea leve!
- The Specials -

lunes, 19 de diciembre de 2022

Angelic Upstarts - Directos


El pasado 10 de diciembre se cumplió un año desde que el gran Thomas Mensi nos dejó. En su día reseñamos la discografía oficial de los Angelic Upstarts (aquí), aunque dejando fuera los álbumes en directo. Por tal motivo y en recuerdo del Mensi, ahora os voy a pasar a comentar 12 discos y 3 DVD’s en concierto de los Upstarts los cuales tengo la mayoría en formato CD o DVD. Es curioso, pero en los directos de los Upstarts podemos encontrar casi siempre las mismas canciones, hay muy pocas variaciones en los repertorios, aun esto, es evidente que según la calidad de sonido y el contexto de cada época, unos discos están mejor que otros. No te olvidamos Mensi, Rest In Punk!!

- Angelic Upstarts - Directos. 


- Fiesta La Mass 2016. Mass Productions (2022).

Fecha: 23/09/2016.
Ciudad: Rennes (Bretaña). 
Festival/Sala: Fiesta La Mass Festival. 
Otras bandas: Les Caméléons, Guerilla Poubelle, Greenland Whalefishers, Gutter Demons, Le Pelican Frisé. 
Número de canciones: 15.
Libreto: letras incluidas, así como alguna foto que otra y dibujos de los componentes del grupo.
Formación: Mensi (voz), Neil Newton (guitarra), Gaz Stoker (bajo), Keith Boyce (batería).
Comentario: este CD salió este año a modo de homenaje al Mensi. Lo edita el sello francés que organiza cada año el festival donde los Upstarts tomaron parte en 2016 (Fiesta de la Mass), aunque hay un error en la fecha en la parte posterior del Digipack, ya que pone que se hizo en octubre, cuando en realidad fue en septiembre. Potente sonido aunque la voz del Mensi la encuentro algo cansada o “desganada” en según qué canciones. Aun todo, muy recomendable!

Puntuación: 4/5.


- Upstarts By The Sea. Red Tick Films (2016). 

Fecha: 11/03/2015. 
Ciudad: Scarborough (Inglaterra). 
Festival/Sala: The Corporation Club. 
Otras bandas: desconocido.
Número de canciones: 22.
Libreto: no lleva.
Formación: Mensi (voz), Neil Newton (guitarra), Gaz Stoker (bajo), John Halling (batería). 
Comentario: grabado profesionalmente en un escenario no muy grande, por lo que se puede observar bien de cerca al grupo. El repertorio es más largo que el habitual y cubre canciones perteneciente al que fue el trabajo póstumo de los Upstarts, el Bullingdon Bastards. A diferencia del DVD Solidarity, aquí el Mensi está ya bastante más viejo y apenas se mueve. Pero aun esto, interesante y buen documento gráfico de la banda. 

Puntuación: 4/5.



- Live In Stockholm. Bootleg (2012).

Fecha: 23/04/2011.
Ciudad: Estocolmo (Suecia). 
Festival/Sala: Pretty Shitty Kjell Festival. 
Otras bandas: The Business, Evil Conduct, Major Accident, The Clockwork Crew, Agent Bulldog, The Clichés, Antipati. 
Número de canciones: 20.
Libreto: no lleva.
Formación: Mensi (voz), Neil Newton (guitarra), Dickie Hammond (guitarra), Gaz Stoker (bajo), Lainey (batería). 
Comentario: este CD pirata ya lo comentamos en su día en el blog (aquí). Existe a su vez un DVD oficial del festival en el que se incluyen 4 videos de los Upstarts (“Two Million Voices”, “Safe Heaven”, “You’re Nicked” y “Solidarity”). En Youtube se pueden ver además otros videos profesionales de la actuación del grupo en dicho festival con temas que no aparecen en el DVD mentado, por ejemplo, “Police Oppression” y “Teenage Warning”. 

Puntuación: 4/5.


- Solidarity. Cherry Red Records (2005).

Fecha: 11/07/1997.
Ciudad: Morecambe (Inglaterra). 
Festival/Sala: Holidays In The Sun Festival.
Otras bandas: Stiff Little Fingers, Eater, The Vibrators, etc. 
Número de canciones: 13. 
Libreto: únicamente con publicidad de otras ediciones del sello.
Formación: Mensi (voz), Brian Hayes (guitarra), Ronnie Rocka (bajo), Max Splodge (batería). 
Comentario: no hay mejor público que el del festival Rebellion o el que fuera su primera encarnación: el Holidays In The Sun. Grandísimo documento gráfico de los Upstarts en el HITS en el que se puede observar a un Mensi pletórico, aún muy energético, moviéndose de un lado al otro del escenario, bajándose al foso a cantar con las primeras filas, arengando a la gente, aguantando que le digan “Fat Bastard”, siendo bañado en cerveza, etc. Y como bonus, viene también una entrevista a su persona. Algún tema se puede ver en Youtube, como el “I’M An Upstart”, aunque no he podido averiguar quién es la chica que aparece en el escenario…

Puntuación: 5/5. 


- Live From The Justice League. TKO Records (2001). 

Fecha: 27/01/2001.
Ciudad: San Francisco. 
Festival/Sala: Justice League.
Otras bandas: desconocido.
Número de canciones: 16. 
Libreto: Pobre, sin apenas información o fotos. 
Formación: Mensi (voz), Brian Hayes (guitarra), Max Splodge (bajo). Chris White (batería). 
Comentario: único directo oficial de los Upstarts grabado y editado en los USA. Por aquellos años, Max Splodge había pasado de la batería al bajo, por lo que era normal que se cantara siempre el himno de los Splodgenessabounds “Two Pints Of Lager And A Packet Of Crisps Please”. Por lo demás, tanto repertorio como el resto de versiones son las clásicas y el sonido a su vez es excelente. Directazo! 

Puntuación: 5/5.


- Anthems Against Scum. Mad Butcher (2001). 

Fecha: 15/05/1999.
Ciudad: Hamburgo.
Festival/Sala: Festival en apoyo a Cable Records y Antifascist Action. 
Otras bandas: desconocido, aunque en el libreto saludan a los Stage Bottles.
Número de canciones: 15. 
Libreto: 6 páginas con una entrevista a Mensi, aunque un texto está cortado. 
Formación: sin especificar, aunque podría ser la misma del festival KOB Day. 
Comentario: otro directo clásico de los Upstarts con el a su vez clásico repertorio, y con la portada más política de toda su discografía junto a la del Maxi Brighton Bomb. El bueno de Mensi comenta que el único país de fuera de Inglaterra en el que han tocado la canción “England”, es precisamente Alemania (más adelante la harán en otros países como Suecia), y explica los problemas que tienen por dicho tema con los nazis en la pérfida Albión. Por otra parte, antes de la de “If The Kids Are United”, Mensi dice que llevan un montón de tiempo sin hacerla ni ensayarla. Tras oír esto, he repasado todos los directos editados que precisamente estoy reseñando en esta entrada y, curiosamente, el anterior trabajo en el que la incluyeron (que no quiere decir tampoco que no la tocaran en años posteriores), fue también en Alemania, concretamente, en el directo en Lübeck. 

Puntuación: 3.5/5.


 - 1st KOB Day. Mad Butcher (2001).

Fecha: 28/010/2000.
Ciudad: Marghera (Italia).
Festival/Sala: Festival de los sellos Mad Butcher (Alemania) y KOB Records (Italia).
Otras bandas: Oversight, FFD, Klase Kriminale, Stage Bottles y Los Fastidios.
Número de canciones: 4. 
Libreto: ns/nc. 
Formación: Mensi (voz), Brian Hayes (guitarra), Max Splodge (bajo), ??? (batería). 
Comentario: DVD en la que los Upstarts aportan cuatro canciones (“Solidarity”, “Police Oppression”, “I’m An Upstart” y “White Riot”). No poseo el DVD, pero lo puedo comentar porque está en Youtube

Puntuación: 5/5.


- Who Killed Liddle?. Recall 2cd (1998).

Fecha: 02/04/1988.
Ciudad: Londres.
Festival/Sala: Oi The Main Event en la sala Astoria. 
Otras bandas: Judge Dread, The Business, Vicious Rumors, The Magnificent, Section 5 y Condemned 84. 
Número de canciones: 10 de 30.
Libreto: 7 páginas libreto con datos sobre la banda .
Formación: Mensi (voz), Brian Hayes (guitarra), Ronnie Rocka (bajo), Max Splodge (batería).
Comentario: doble CD recopilatorio de los Upstarts. En el segundo disco podemos escuchar 10 temas extraídos de la accidentada actuación de la banda en el festival The Main Event, en donde sufrieron un ataque por parte de un grupo de nazis liderados por Ian Stuart, cantante de los infames Skrewdriver. No sale por eso el momento del ataque, el cual se puede ver, parte de él, en Youtube. Algunas canciones de dicho concierto (4 en concreto), también se pueden encontrar en otro recopilatorio del grupo (Lost And Found, 1991). 

Puntuación: 3/5.


- The BBC Punk Sessions. BBC (1996). 

Fecha: 30/10/1978, 01/10/1980 y 29/06/1981. 
Ciudad: Estudios de la BBC. 
Festival/Sala: John Peel Sessions. 
Otras bandas: no.
Número de canciones: 12.
Libreto: 6 páginas con información de la banda y las sesiones.
Formación: Mensi (voz), Mond (guitarra), Steve Forsten (bajo), Glyn Warren (bajo), Sticks (batería), Decca Wade (batería). 
Comentario: las tres sesiones para el programa de John Peel que los Upstarts grabaron en su día recopiladas en un mismo CD. A destacar que en la sesión del 78, la banda aún suena un tanto verde o “amateur” (obviamente, eran sus comienzos), pero ya en los temas que grabaron tanto en 1980 como en 1980, el grupo suena cañón. Cuánto hizo John Peel por la música!! 

Puntuación: 3/5.


- Live In Lübeck. Bay City Records (1994).

Fecha: 10/09/1989.
Ciudad: Lübeck (Alemania).
Festival/Sala: Festival Antifascista.
Otras bandas: The Blaggers. 
Número de canciones: 13.
Libreto: insert con información del grupo. 
Formación: desconocida. 
Comentario: este disco salió en su día únicamente en formato LP. Aunque no lo tengo, lo comento porque se puede escuchar completo en Youtube. A pesar de la ronquera del Mensi, encuentro que este directo está bastante bien. A destacar que en las tres últimas canciones se les unen a cantar gente de los Blaggers y que los temas no están editados, por lo que podemos escuchar todas las explicaciones que Mensi da antes de cada corte (y eran los tiempos en que no hacía chistes). 

Puntuación: 4/5.


- Greatest Hits Live. Streetlink (1991).

Fecha: 12/11/1982.
Ciudad: Retford (Inglaterra).
Festival/Sala: Porterhouse. 
Otras bandas: desconocido. 
Número de canciones: 18.
Libreto: 3 páginas libreto con la historia de la banda y una foto del Mensi.
Formación: Mensi (voz), Mond (guitarra), Tony Feedback (bajo), Decca Wade (batería). 
Comentario: el CD apenas trae información del directo y el repertorio era el clásico por esa época. Por lo demás, destacar que aparece el saxo colaborando en las canciones “The Murder Of Liddle Towers”, “I Understand” y “You’re Nicked”. 

Puntuación: 3.5/5.



- Live And Loud. Link Records (1988). 

Fecha: 11/04/1984.
Ciudad: Nijmegan (Holanda).
Festival/Sala: desconocido.
Otras bandas: The Magnificent. 
Número de canciones: 14. 
Libreto: 4 páginas con lo que fue el insert del LP y con publicidad de otras ediciones Live And Loud. 
Formación: Mensi (voz), Brian Hayes (guitarra), Ronnie Rocka (bajo), Max Splodge (batería). 
Comentario: este directo salió por primera vez en 1984 en formato cassette con el sello de los holandeses The Magnificent (antes The Squats), Nep & Bedrog Records. En 1988, Link Records lo editó en formato LP dentro de la famosa colección que hicieron titulada Live And Loud. En 1993, la compañía Step-1 reeditó dicho directo en un CD compartido con la sesión Live And Loud de los Cockney Rejects. Eso sí, con tres canciones menos los Upstarts y una menos los Rejects (por cuestión de espacio, me imagino). Ambos directos no tienen nada que ver entre ellos, ambos fueron grabados en años y sitios diferentes. El sonido es aceptable y por lo demás, doy por bueno que este concierto es el que dieron en 1984 en Holanda porque el repertorio es clavado y antes de empezar la de “Two Millions Voices”, Mensi dice que "va dedicada a una señora de mi país” (se refiere a la Tatcher), aunque como veremos, el texto que viene en el libreto sugiere que el directo fue grabado en sendos conciertos que dieron en Londres y Birmingham. Traduzco parte del extracto del libreto porque lo que dice es muy bueno: 

“…y así hasta 1988, 10 años tras su primer concierto y, ¿dónde están los Upstarts? Aún tocando y en buena forma como este mismo álbum lo demuestra con grabaciones recientes de conciertos en Londres y Birmingham. ¿Y en cuanto a nuestros otros héroes? Bien, los Damned no son otra cosa más que una banda de cabaret, (Johnny) Rotten está contando su dinero, (Joe) Strummer jugando a ser estrella de cine y los Sham son una broma en comparación con lo que fueron. Mensi, sin embargo, aún continúa por los chicos”. 

Puntuación: 3/5.



- Live In Yugoslavia. Picasso (1985). 

Fecha: 1985.
Ciudad: Zagreb?, Ljubljana?
Festival/Sala: desconocidas.
Otras bandas: desconocidas.
Número de canciones: 15.
Libreto: muy pobre, sin fotos y únicamente con la información justa de la edición, que no del concierto. 
Formación: Mensi (voz), Brian Hayes (guitarra), Ronnie Rocka (bajo), Max Splodge (batería). 
Comentario: En versión CD este trabajo salió con dos portadas diferentes, pero en ambas el insert del CD es muy simple y es por ello que no sabemos en qué ciudad exactamente grabaron los Upstarts el directo, ni el trasfondo de la gira, ni nada. Una pena. Tocan la de “Guns For Afghan Rebels” pese a estar en un país comunista, aunque ya sabemos que la Yugoslavia de Tito no estaba del todo dentro de la órbita soviética. Tampoco Mensi se mete con Tito como sí hizo el Animal de los ANWL en su homónimo Live In Yugoslavia (en el disco por eso no se oyen los insultos, se ve que los borraron). Como curiosidad, decir que en Youtube hay un pirata de los Upstarts grabado en Belgrado durante la misma gira (escuchadlo aquí). 

Puntuación: 4/5.



- Bootlegs And Rarities. Dojo (1985).

Fecha: desconocida. 
Ciudad: desconocida. 
Festival/Sala: desconocido. 
Otras bandas: desconocido. 
Número de canciones: 7 o 7+15 según la versión.
Libreto: la edición de un solo disco es muy pobre pues no trae nada de información. La versión doble lleva una bío del grupo aunque ninguna información acerca de los temas. 
Otras reediciones: en CD, existe la versión Bootlegs And Rarities que lleva un CD, y la de Bootlegs, Live And Rarities que es doble. 
Formación: desconocida. 
Comentario: debido a la falta de información del libreto, desconozco los datos de los 7 temas en directo que aparecen en el CD. El sonido no es muy bueno, de ahí a que lleve por título lo de “Bootlegs”. Las rarezas que aparecen se pueden encontrar en otros CD’s como el Rarities (en donde el libreto es más completo) o el Lost And Found. En la versión doble, el segundo disco es el Live In Yugoslavia. Recomendaría este trabajo únicamente a los súper fans del grupo.

Puntuación: 2.5/5. 


- Live. EMI (1981).

Fecha: 25/06/1981.
Ciudad: Londres. 
Festival/Sala: City Of London Polytechnic. 
Otras bandas: ninguna.
Número de canciones: 15 o 17 según la versión.
Libreto: texto de Mark Breman y datos del disco. 
Formación: Mensi (voz), Mond (guitarra), Tony Feedback (Bajo), Decca Wade (batería). 
Comentario: el primer directo oficial del grupo. La edición original contaba con 15 temas, aunque dos de ellos (“Four Words” y “Pride Withouth Prejudice”), eran simplemente poemas. El disco venía con un Flexidisc que llevaba las 4 canciones que se quedaron fuera del LP (“The Young Ones”, “White Riot”, “We’re Gonna Take The World” y “Leave Me Alone”). En las posteriores reediciones en CD del disco, los poemas no cuentan como tema y los cortes del Flexidisc están añadidos al listado original de canciones. El concierto que los Upstarts organizaron en el Politécnico de Londres fue semi secreto y el propósito del mismo fue editarlo en directo. Terry Sharpe (The Starjets) y Simon Lloyd (The Members) colaboran en algunos temas como el “I Understand” y el “You’re Nicked”. El sonido es excelente y el repertorio escogido también, aunque no logro entender cómo se dejaron fuera la de "Liddle Towers"!!!. Aun este detalle, híper recomendable.

Puntuación: 5/5. 

- Angelic Upstarts - Biografía 1ª parte
- Angelic Upstarts - Biografía 2ª parte
- Angelic Upstarts - Biografía 3ª parte
- Angelic Upstarts - Versiones en el estado
- Angelic Upstarts - Conciertos en el estado
- Angelic Upstarts - Discos de estudio
- Angelic Upstarts - Mensi Tributos

domingo, 18 de diciembre de 2022

Crónica Instant Agony - Iconoclasts (17-12-2022)


Instant Agony - Iconoclasts - The Sex Pretzels. Molly’s Chambers (Birkenhead). 

Concierto súper UKPunk82 el que pudimos presenciar la pasada noche en el Molly’s. El garito se llenó hasta la bandera, nunca antes había visto tanto público en esta sala con motivo de un evento punk. Pero es que la vuelta a los escenarios de estas dos leyendas del punk local bien lo merecía. Y menos mal que estuvo bien concurrido, porque el bolo se hizo en el escenario al aire libre y así, con tanta gente, todos nos podíamos resguardar mejor del frío. Hacía nada que había nevado y las temperaturas aún eran muy bajas. Eso sí, pedir algo en la barra era un suplicio. Deberían hacer como en el mercado, dar números y esperar a que te toque el turno…


Llegué cuando The Sex Pretzels comenzaban su actuación tributo a los Sex Pistols. No sé el cantante de dónde viene, pero bajo, guitarra y batería eran básicamente The Band-Its (bueno, el bajo se lo repartieron entre dos miembros de las Iconoclasts, una de las cuales está a su vez con The Band-Its). El vocalista ciertamente le daba un aire al Johnny Rotten. El público presente disfrutó con los viejos himnos de los papás del Movimiento y fruto del desmadre, hubo un conato (el primero de la noche), de pelea. “Anarchy In The Uk” y “Pretty Vacant” fueron creo las canciones con las que terminaron. Buena manera de entrar en caliente, aunque yo acabé viendo casi todo el bolo con la chaqueta abrochada hasta arriba y mi gorro de lana tapándome las orejas.


Las Iconoclasts tuvieron una vida efímera a comienzos de los años 80 y no se prodigaron mucho a nivel de grabaciones. Si buscáis sus fotos de aquellos tiempos, fliparéis con las pintas que se gastaban. Muy punk y como decía, puro UkPunk82. Después de 40 años y pico se volvían a juntar con la formación original y con Mandy como vocalista (llegaron a tener tres cantantes diferentes). Mandy es también la voz de los MDM. Como dijo la bajista, “tras 40 años todavía seguimos estando enfadadas aunque menopáusicas”, y yo añadiría, con una vestimenta algo más discreta jajaja. Su punk era algo básico pero estuvo bien. A excepción de la de “Spotty Dog”, los demás temas no eran muy rápidos que digamos, aunque sí marchosos. Me recordaron a grupos como Hagar The Womb y similares. Ya han sido confirmadas para el Rebellion Festival también. 



Tras ellas llegaba el vendaval de la noche: Instant Agony. Se han vuelto a juntar y solamente puedo decir que vaya flipada de concierto que se hicieron. Instant Agony estuvieron cojonudos y no dieron respiro alguno al personal. Descargaron uno tras otro temas rápidos que prácticamente empalmaban entre si, sonando en una onda parecida a unos primeros Exploited, Abrassive Wheels, Chaos Uk o The Partisans. Vuelvo a decir, por tercera y última vez: puro y genuino UkPunk82. El cantante fue la ostia y no paró quieto durante toda la actuación, se le notaban las tablas, pues encendió a base de bien a las primeras filas donde, por segunda ocasión, casi hubo otra pelea. No los controlo mucho, pero me sonaron mucho mejor en directo que en disco. La canción que más me gustó de ellos fue la de “Down And Out”, pero en general, su LP Exploitation vale mucho la pena. También están confirmados para el Rebellion, buena noticia! 

En resumen, los punks de Wirral están más que nunca Alive y Kicking, lo que yo personalmente celebro, pues últimamente echaba en falta algo más de velocidad e intensidad en las bandas de la zona. Vive Le Punk!!

viernes, 9 de diciembre de 2022

Libro Skinhead Files Vol. I







Skinheads Files Vol. I

Oi!!!! Aquí volvemos a la carga con uno de los libros más especiales que hemos hecho hasta la fecha. Esta vez nos alejamos un poco del fútbol para centrarnos en una de las subculturas que más impacto ha tenido en la sociedad desde finales de los años 60 hasta el día de hoy. De Desmond Dekker a los Last Resort, de los skinheads de New York hasta los punks ‘caóticos’ de Hannover, de Iain McKell al ‘Dr. Martens’… En un claro homenaje al ‘Skinhead Times’ o a la famosa ‘biblia’ de George Marshall, lanzamos este primer volumen donde pretendemos meter todo lo relacionado con nuestra subcultura favorita. 

Librazo de 140 páginas en tamaño DIN A4 horizontal, tapas duras y papel fotográfico de buenísima calidad, con muchas fotos y textos con lo que ha acontecido a lo largo de todo este tiempo. La historia del movimiento Skinhead contada a través de sus protagonistas... Haz tu pre-reserva hasta el día 12, para tener el mejor autorregalo de estas navidades, el cual, empezaremos a repartir la última semana de diciembre. The Boots Go Marching In!!!

El primer volumen de la trilogía Skinhead Files se puede pedir a través de las cuentas de Instagram de su autor @AlexVigo81 - @TerracesPhotobooks o a través de su email: skinsoivigo@hotmail.com. El precio es de 25 euros más los gastos de envío, y el pago se hace en el momento de la entrega. 

Suburban Rebels/Pilseners: novedades discográficas



Suburban Rebels entró a grabar en estudio a finales del año 2021 su nuevo disco "Vells però encara forts" (Viejos pero todavía fuertes) y los temas para su single"Sang i Glòria" (Sangre y Gloria). Todo comenzó como un reto en pleno confinamiento, el artífice fue "Salchicha" antiguo manager de Suburban Rebels afincado en Londres. La banda recogió el guante y se puso a componer temas. Los ensayos se sucedían cuando era posible, cosa que no era fácil teniendo en cuenta las restricciones de movilidad en esa época, sobre todo cuando cada uno vive en una punta de Catalunya. El estudio escogido por la banda fueron los estudios Akrasonic de la zona franca de Barcelona, antiguo barrio de Irra y Kabra

Se puede decir que este disco es un disco bastante variado con temas más contundentes y Oi! cómo "Ataca ya!!", "Orgullo", "Botellas" o incluso "Skinhead Rock n Roll", con estos temas nos encontramos ante una prolongación lógica al archiconocido disco "Nacidos para provocar" del que tantos skinheads y punks han disfrutado a lo largo de los años. Por otro lado, hay temas más nostálgicos como "Nunca dejes de soñar" un tema homenaje póstumo a un gran amigo de la banda llamado Jordi Miranda que falleció no hacía mucho y que ya contaba con un tema dedicado en la maqueta "Barcelona Oi!" titulado "The last Cockney Kid". Otro tema " Dies de Pluja" (Dias de lluvia) también es un tema teñido de nostalgia. Destacar quizá un tema compuesto por un antiguo miembro de la banda llamado Xavi Xalmeta, este tema ha sido grabado en dos versiones diferentes, una para el disco y otra para el EP y contó con la participación del mismo Xavi en voces y guitarra, el tema en cuestión "La Revolta" (La revuelta). No podemos dejar de destacar el tema "Elegants i Arrogants" dedicado a la escena mod y scooterista. Recordar que Suburban Rebels no fue fundado por un skinhead ni un punk, sino por un mod, Alex, y la banda ha querido rendir homenaje a dicha escena con la que cuentan con muchos amigos y seguidores. Irra, el cantante es un ferviente seguidor de los Bohse Onkelz y ha querido rendir su personal tributo a la banda con "Des de l'Infern fins a l'eternitat" (Desde el infierno hasta la eternidad), aquí Kabra la a bordado con las guitarras y Alex con las lineas de bajo. Hay una versión "Mods, Skins, Punks" bastante guapa. Como he dicho, un discazo por el que ha valido mucho la pena esperar. 

- Suburban Rebels - Runnin'Riot
- Suburban Rebels - Facebook


Pilseners - No hi ha demà
Pilseners - Facebook

jueves, 8 de diciembre de 2022

Red Alert biografía


Red Alert se formaron en Sunderland en 1979. La idea de formar el grupo vino de la mano del guitarra Tony Van Frater, quien venía de los PVC/Shear Radiation, y quien a su vez había pasado también brevemente por las filas de una de las primeras bandas punk de su ciudad: The Rebels. Y de hecho, Red Alert tomaron su nombre de un tema precisamente de The Rebels. A Tony se le unieron Steve ‘Cast Iron’ Smith a la voz y Paul ‘Dona’ McDonough a la batería, los cuales provenían de un grupo llamado Cheapskates. Completando la formación original estaba Gaz Stuart, un amigo de la escuela que se ocuparía del bajo. Las principales influencias de los Red Alert por entonces eran los Sex Pistols, The Clash, Sham 69, Uk Subs y los Cockney Rejects. Para cuando sacaron su primer EP en 1980 llamado Third And Final, editado por su propio sello Guardian Records, a las baquetas estaba ya Gary ‘Mitch’ Michell. Tras pulirse rápidamente las copias del EP, la banda entró de nuevo en un estudio para grabar 4 nuevas canciones. Tres de los temas (el cuarto se acabaría perdiendo), terminaron en manos del director del periódico musical Sounds, Garry Bushell, el cual les ofreció meter dos de los cortes en el recopilatorio Carry On Oi, concretamente, el “SPG” y el “We’ve Got The Power”. La aparición en este compilado hizo a los Red Alert ser asociados de por vida con el movimiento Oi. Steve Smith declararía sobre ello en el libro con la biografía del grupo: “el punk parecía estar muriendo y entonces, no sé, de repente, el punk se empezó a llamar Oi. Esto es lo que nos pareció a nosotros”. Garry Bushell también persuadió al grupo de enviar la demo a la compañía No Future, con quienes acabarían firmando y editando en 1982 un nuevo 7 pulgadas, el In Britain. Dicho trabajo obtuvo una gran aceptación y estuvo dos meses en las listas de éxito independientes. Para entonces Nobby se ocupaba de la batería. Su siguiente EP, Take No Prisoners, funcionó incluso mejor que el anterior, por lo que el LP no se hizo esperar mucho. Tras el potente Single City Invasion (1983), el fantástico We’ve Got The Power salió ese mismo año y directamente se convirtió en todo un clásico dentro del Punk y el Oi, pues está repleto de himnos, como el que da título al disco, “Crisis”, “It’s Me Boys” o “They Came In Force” entre otros. 


Los Red Alert estaban en un buen momento aunque les costaba conseguir actuaciones, sobre todo en su zona, pues la rivalidad que había entre los fans del Newcastle y del Sunderland, a menudo se trasladaba a los conciertos. Su estreno en Londres no les fue muy bien tampoco pero porque iban demasiado pedos, destacando que Micky Fitz de los Business se subió a cantar con ellos algunas canciones. Su segunda aparición en Londres también fue accidentada. Petaron el garito, aunque paradójicamente, parte del público quiso linchar a la banda, por lo que los Red Alert se tuvieron que quedar en la sala encerrados un tiempo hasta que se calmaron las cosas. Eran los gloriosos y violentos años del Oi, aunque hay que destacar que, si Red Alert no tuvieron los mismos problemas que otras formaciones de su época, fue porque, a pesar de que sus letras no eran abiertamente políticas, desde el principio dejaron claro que no querían nada que tuviera que ver con alguna forma de racismo o fascismo. Continuando con su discografía, el 7 pulgadas There Is A Guitar Burning!, el cual salió más tarde como Mini LP, fue lo último que editaron Red Alert con No Future. Parece ser que la floja producción hizo que el trabajo no estuviera a la altura del material que habían grabado anteriormente, aunque debido a que No Future sucumbió por esos mismos años, el disco acabó perdido y no tuvo mucha cobertura que digamos. En 1984 el grupo se disolvió tras grabar 6 nuevos temas que se acabaron quedando en el tintero. Su concierto de despedida fue en su Sunderland natal dentro de un festival en apoyo a los mineros en huelga junto a los Angelic Upstarts y los Red London.



Red Alert retomaron la actividad en 1990 cuando actuaron junto a Attila The Stockbroker en su ciudad obteniendo una excelente recepción. A su vez realizaron un tour por Francia y Suiza junto a los Red London. A partir de aquí, seguir la formación de la banda es algo complicado, pero he de decir que casi todo quedaba “en casa”, esto es, miembros de Red London, los Upstarts, HDQ, Leatherface y otros grupos locales, fluctuando entre sí. En 1992 Red Alert comenzarán a tender puentes con la gente del estado, más concretamente con Catalunya y Euskadi. Ese mismo año el sello catalán Capità Swing editará un EP de los Red Alert titulado A Mondragón, con tres canciones grabadas en directo en el Gaztetxe de Arrasate el 13 de junio. También ese año la banda hizo una mini gira por Europa junto a los Blitz. Lo que ocurrió fue que, a falta de 4 conciertos para terminar el tour, el cantante que por entonces tenían los Blitz (un tal Spike), desertó y fue el propio Steve Smith quien se ocupó de cantar con las dos bandas las fechas restantes. No sería la última vez que Steve cantara con los Blitz como veremos. Seguimos en 1992, el grupo ve publicado un LP con material nuevo para un sello alemán (Nightmare/Knockout Records). Blood, Sweat’n’Beers, sin llegar al nivel del We’ve Got The Power, es un disco bastante melódico y decente, destacando “Holdin’All The Aces” o el tema reggae “24 Hours In The City”, uno de mis favoritos y en donde Olaf de los Stage Bottles colabora con el saxo. También en 1993 y con la misma compañía saldría otro LP, el Beyond The Cut, el cual una cara eran temas nuevos (excepto la versión de los Uk Subs, que ya la habían publicado anteriormente), mientras que la otra llevaba un directo de estudio. Un año más tarde editarán el doble EP Drinking With Red Alert/Street Survivors (Nightmare/Knockout Records), donde versioneaban a los Cockney Rejects. Es en estos tiempos en los que los Red Alert empezaron a tocar más asiduamente por diferentes países europeos (Alemania, Bélgica, Austria, etc). En 1994 visitarán los USA y fruto de la experiencia, editarán un trabajo compartido con The Templars, en donde el grupo versiona a los Cockney Rejects además de los Uk Subs (la grabación por eso suena muy mal).



En 1996 los Red Alert editaron de nuevo un trabajo con Capità Swing. La sorpresa vino con el título y el tema que abría el Single: “Visca el Barça”. Con una foto de Steve Smith en la grada del Camp Nou como portada, finalmente se hacía oficial la relación “amorosa” entre Steve, el Barça y Catalunya, donde unos años más tarde se acabará asentando (hay que decir por eso, que Steve era también seguidor del Liverpool). Ese mismo año la banda editará el disco Breakin’All The Rules, un doble CD que llevaba como contenido extra un directo otra vez grabado en el estudio. Este trabajo llevaba tres versiones, una de los Clash (“Safe European Home”) y otra de los Ruts (“West One”), pero siempre será recordado (en sentido negativo), por la tercera versión que incluyeron, que fue un tema de nada más y nada menos que de Bon Jovi!!! El disco efectivamente suena bastante hard rock y contiene numerosos punteos un pelín demasiado jevis que son infumables, pero aun esto, lleva algunas canciones que son bastante potables como “Reality Outside”, “Forever”, “Lonely Highway” o “Staring Down The Barrel (Of Youth)”, por citar algunas. El siguiente disco de los Red Alert llegó en 1999 y fue titulado Wearside. Continuaba en la línea de su predecesor, con temas muy largos, roqueros y pese a que mantenían los buenos coros, el resultado final del disco es algo irregular. En esta ocasión la versión que hacen es el “Knockin’On Heaven’s Door” de Bob Dylan, destacando por otra parte, temas como “Doing It Our Way”, “From The Fields”, “Fallen Idol" o “Money Whore”. En este trabajo aún estaba en el grupo Tony Van Frater, aunque hay que decir que por entonces “Tut” ya se encontraba tocando paralelamente con sus amados Cockney Rejects, con quienes se acabaría quedando como miembro permanente más adelante tras dejar a los Red Alert. Tony Van Frater conoció a los Rejects allá por 1980, cuando estos tenían como batería a Sticks, quien era de Sunderland e invitó a Tony a ir con él a Londres a ver cómo los Rejects grababan el álbum The Power And The Glory. Volviendo con los Red Alert, la banda seguía funcionando bien más allá de la frontera inglesa y continuaban girando con “éxito” por países como Canadá, Alemania, el estado español, Italia o incluso Serbia, donde realizarán una aparición en la televisión. Aun todo, un promotor alemán los tuvo que poner en su lista negra debido a una de las típicas “travesuras” de Steve, cuando éste se llegó a cagar en la olla del papeo…




En el año 2000 saldría un libro con la biografía de los Red Alert escrito por Kid Stoker (guitarra de los Red London) y que en su día ya comentamos en el blog (aquí). Aparte de en los Blitz, en otra banda en la que Steve Smith ha llegado a cantar y, en este caso, a grabar a su vez material, fue con los Red London, substituyendo precisamente a su hermano Patty, por lo que todo quedaba en familia. Steve Smith fue la voz en el disco de los Red London The Soundtrack Of Our Lives que también comentamos en el blog en su momento (aquí). En 2003 saldría el curioso EP navideño Havin’A Drunken Christmas, en donde encontramos colaboraciones de leyendas del Punk y del Oi británico como Micky Fitz (The Business), Charlie Harper (Uk Subs), y Mensi (Angelic Upstarts). Este trabajo fue el último en el que apareció el batería Ian Syborn, ya que en 2002 falleció tras romperse el cuello en un accidente doméstico. En 2005 los Red Alert publicaron su último disco en solitario (el resto serían trabajos compartidos). Titulado Excess All Areas, fue producido a medias entre Tony Van Frater y Mick Geggus de los Cockney Rejects, quien a su vez colabora en algún que otro tema al igual que Micky Fitz de los Business. “Somewhere In England”, “In Total Control”, “Like No Place On Earth” y “I Ain’t Asking For The World”, serían mis canciones favoritas, siendo un disco más que decente aun con sus altos y bajos. En 2007, Steve Smith se encontraba realizando una gira por los USA como vocalista puntual de la versión de los Blitz que el guitarra Nidge puso en funcionamiento. El 10 de febrero, tras una actuación en Austin, Texas, Nidge murió tras ser atropellado. Desde entonces, los Red Alert comenzaron a incluir en su repertorio temas de los Blitz en homenaje a Nidge. En 2007 Steve Smith se unió a otro proyecto musical llamado The Dipsomaniacs, en donde compartió formación con músicos de la talla de Dickie Hammond (Leatherface, HDQ, Upstarts), Gaz Stoker (Red Alert, Red London, Upstarts), o Neil Newton (Angelic Upstarts). Con ellos Steve llegó a grabar dos CD’s, uno, el Gambrinus, ya comentado en el blog (aquí), más un Split CD en 2012 con los serbios The Bayonets llamado Well Connected




Los últimos trabajos de Red Alert fueron todos Splits con diferentes bandas del globo. En 2010 fue con los alemanes Produzenten Der Froide, y en 2013 fue con los Loudmouth de Sunderland y los alemanes Halbstarke Jungs. Se da la coincidencia que, en los últimos tiempos de la banda, tanto el bajo como la guitarra de Red Alert eran precisamente miembros de los Loudmouth. Nos referimos a los hermanos Dave y Mick Jones, quienes a su vez son, si no me equivoco, hijos de algún componente de los Rebels. En 2014 vendría el compartido con los galeses Foreign Legion, más los Sta-Prest Boys y Compatriot, ambos de Indonesia. En el año 2020 editarían un Split EP con los franceses 1984, mientras que un año más tarde, sacarían otro EP compartido esta vez con los Rough Cuts canadienses. Por el camino quedaron festivales por la República Checa, Irlanda, Japón (2013), los conciertos teloneando a los Dropkick Murphys o la gira que hicieron en 2016 por Chile y Argentina. En 2013 Steve Smith y su mujer, Cathy (ex batería de Distortion), se mudaron a vivir a Catalunya, más concretamente, a Badalona. Es durante esos años en los que obviamente el vínculo con Catalunya se hace mayor, y en no pocas ocasiones se pudo ver a Steve en concierto llevando camisetas independentistas o del Barça. En 2022 Steve y Cathy cambiaron de residencia dentro de Catalunya y se fueron a vivir a Blanes. El 30 de noviembre de 2022, tras haber pasado un mes y medio en coma inducido por una sepsis, Steve Smith tristemente falleció. Si Tony Van Frater y Dickie Hammond nos dejaron en 2015, y Mensi en 2021, este año le ha tocado a Steve Smith, otra leyenda de la fructífera y fantástica escena punk del noreste de Inglaterra. Vi por primera vez a los Red Alert en el Holidays In The Sun Festival de Bergara en el año 2000. También, la segunda vez que vi a los Red London en el HITS Festival de Morecambe, fue con Steve Smith como vocalista. A los Red Alert, la siguiente ocasión en que los pude ver fue ya en Barcelona, en 2008, junto a los Opció K-95 y los Angelic Upstarts. Desde que me vine a vivir a Inglaterra, los he podido ver en concierto hasta en 7 ocasiones, la mayoría de las cuales, fueron en el Rebellion Festival y están todas reseñadas en el blog. También en el Rebellion pude ver en directo a los Dipsomaniacs varias veces. Algunos conciertos fueron muy caóticos debido al estado etílico que se solía gastar a menudo Steve, pero otros fueron simple y llanamente memorables. Solamente me queda decir una cosa: DESCANSA EN PAZ, TIGRE!

- Fotos y bibliografía: Burning Britain (Ian Clasper), Red Alert, The Story So Far (Kid Stoker), Discogs más Facebooks de los Red Alert, Steve Smith, Soinu Krudelak, etc,